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5000 lettere, di cui almeno un terzo inedite, indirizzate a 400 destinatari, costituiscono il corpus dell'Epistolario, in edizione filologicamente corretta, prevista in 12 volumi. Oltre ai fondi archivistici di Roma, Milano, Torino, Saluzzo, Forlì Ravenna, Livorno, vi confluiscono gli autografi provenienti da tutte le altre sedi che è stato possibile interrogare e da collezioni private. Questa edizione fa luce sull'ampio giro di relazioni che l'Azeglio intrattenne con corrispondenti vari, amici e familiari; la conoscenza dell'azione e del pensiero dello Statista ne esce più completa ed esatta, la personalità ne risulta approfondita, anche negli aspetti più sottilmente e psicologicamente legati all'uomo, in una fisionomia varia e sfaccettata. Carteggiando l'Azeglio scriveva come parlava, in italiano, francese e in piemontese; il milanese gli era familiare e spesso coloriva la favella con il romanesco: esempio di una comunità plurilingue, era indispensabile che la sua corrispondenza venisse restituita all'autentica versione originale.